Psicosi acuta. Quando il fiume meso-limbico rompe gli argini

26.05.2023

La teoria dell' esondazione psicotica" è una prospettiva psicologica che cerca di spiegare i sintomi psicotici come un'irruzione eccessiva o un'overwhelm delle attivazioni neuropsichiche a partenza dai centri profondi del cervello (paleomammaliani) con i loro contenuti carichi di sovraeccitazione timica, che alla fine "esondano" nella coscienza del paziente. 

La via mesolimbica è un importante circuito neurale nel cervello che svolge un ruolo cruciale nel funzionamento delle emozioni, delle motivazioni e delle ricompense. Questo circuito coinvolge diverse strutture anatomiche che interagiscono tra loro per trasmettere segnali neurali.

La via mesolimbica inizia nell'area tegmentale ventrale (ATV), che è situata nella parte posteriore e ventrale del tronco cerebrale. Nell'ATV si trovano i neuroni dopaminergici, noti come neuroni dopaminergici della sostanza nigra compatta (SNc) e del ventrale tegmental area (VTA). 

Dati della ricerca neurobiologica, farmacologica e modelli della teoria psicologica delle psicosi concorrono nel far ritenere che una iperattivazione delle vie nervose mesolimbiche abbia un ruolo nella genesi delle crisi psicotiche, in cui si attivano alterazioni del pensiero, con deliri, allucinazioni, disordini comportamentali, e rilevanti squilibri dell'emotività e dell'affettività. 

Nei pazienti con disturbi psicotici si creerebbe un accumulo di emozioni e contenuti inconsci tale da determinare una sorta di pressione psichica eccessiva rispetto alla capacità di contenimento del paziente.

Questa teoria è stata sviluppata da Silvano Arieti, uno psichiatra e psicoanalista italiano-americano, nel suo libro "Interpretation of Schizophrenia" pubblicato nel 1955.

L'esondazione psicotica avviene quando questa pressione psichica supera la capacità di controllo e i contenuti inconsci emergono improvvisamente nella coscienza del paziente. Questo può manifestarsi come sintomi psicotici, come allucinazioni, deliri, disorganizzazione del pensiero e perdita del contatto con la realtà. 

Secondo tale modello interpretativo questo accadrebbe più facilmente in quei pazienti in cui non c'è stato nello sviluppo psicologico dall'infanzia alla vita adulta uno sviluppo pieno e globale delle attitudini affettive, ma si sia verificato un arresto evolutivo in una porzione di esse a causa di una frattura, una interruzione, una discontinuità. 

Silvano Arieti ha utilizzato il concetto di "scissione" per spiegare questa discontinuità maturativa psichica riscontrata in una parte di pazienti che svilupperanno disturbi psicotici. 

L'esondazione di eccitazione nervosa che avviene nelle crisi psicotiche può danneggiare irrimediabilmente l'organizzazione psichica contribuendo ai sintomi della schizofrenia come la disorganizzazione del pensiero, la perdita del contatto con la realtà e la mancanza di coerenza nella narrazione e nell'esperienza di sé.  

Fortunatamente il trattamento tempestivo di tali evenienze cliniche con le terapie psicofarmacologiche oggi disponibili permette di gestire, contenere, arginare lo scompenso e facilitare notevolmente il recupero dell'equilibrio emozionale psichico e affettivo del paziente.