Dissociazione e amnesie

16.05.2023

Il meccanismo della "amnesia dissociativa" come effetto della disconnessione funzionale tra i centri nervosi dell'emotività nel lobo limbico e le funzioni nervose corticali del pensiero cosciente è un processo complesso che gioca un ruolo cruciale nel nostro sistema nervoso e nell'esperienza umana.

Per comprendere appieno questo meccanismo, è importante comprendere la struttura anatomica coinvolta. Il lobo limbico è una regione del cervello che comprende diverse strutture, tra cui l'ippocampo, l'amigdala e il corpo mammillare, che sono coinvolte in vari aspetti delle emozioni, della memoria e dell'apprendimento. Queste regioni limbiche sono fortemente interconnesse tra loro e formano una rete neurale che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione delle nostre risposte emotive.

D'altra parte, le funzioni nervose corticali del pensiero cosciente si riferiscono alle attività cerebrali che avvengono nella corteccia cerebrale, che è la parte esterna del cervello coinvolta nel pensiero razionale, nella consapevolezza di sé e nella presa di decisioni. Il pensiero razionale analizza la realtà percettiva ordinandola secondo parametri spazio-temporale e rintracciando i rapporti tra eventi secondo nessi logici. 

La disconnessione funzionale tra il lobo limbico e le funzioni corticali può avvenire in situazioni in cui un individuo non può memorizzare in modo nitido un evento esperenziale, sostanzialmente per due possibili circostanze: o perchè trovasi in uno stato di attivazione emozionale troppo intenso, oppure perchè vi è una debolezza nella lucidità del funzionamento cosciente o nella sua comprensione logica analitica da parte delle funzioni della corticalità asimmetrizzante. L'evento viene allora memorizzato "maldestramente" e resterà collegato in modo approssimativo, non chiaro, tramite il il solo nesso associativo emozionale restando in un certo senso disarticolato e fluttuante. Questo meccanismo di scollegamento emotivo-cognitivo è stato ampiamente studiato nella psicologia e nella neuroscienza ed è noto come stato dissociativo. 

Un esempio di rimozione-dissociativa come meccanismo di difesa è l'amnesia dissociativa, in cui un individuo dimentica completamente o parzialmente gli eventi traumatici o stressanti che hanno vissuto. Questa amnesia è una forma di protezione psicologica che permette all'individuo di affrontare la situazione senza essere sopraffatto dalle emozioni associate ai ricordi traumatici.

Questo meccanismo di rimozione è probabilmente mediato da una combinazione di fattori neurochimici, come l'inibizione dell'ippocampo e l'alterazione della comunicazione tra le regioni limbiche e corticali. Gli studi hanno dimostrato che l'ippocampo, che è coinvolto nella formazione dei ricordi, può essere influenzato dalle forti emozioni, che a loro volta possono influire sulla comunicazione tra l'ippocampo e le aree corticali coinvolte nel pensiero cosciente.

È importante sottolineare che la rimozione come meccanismo di difesa può essere sia un fenomeno temporaneo che persistente. In alcuni casi, il tempo e un ambiente di supporto possono consentire all'individuo di elaborare gradualmente le emozioni e i ricordi rimossi. In altri casi, tuttavia, la rimozione può persistere a lungo termine, impedendo all'individuo di accedere consciamente a quelle esperienze traumatiche.

È interessante notare che la rimozione come meccanismo di difesa può avere effetti sia positivi che negativi. Da un lato, può fornire una sorta di "scudo" psicologico, permettendo all'individuo di funzionare in modo adeguato nonostante l'esperienza di situazioni stressanti o traumatiche. D'altra parte, la rimozione può anche limitare la capacità di elaborare e risolvere quelle esperienze, mantenendo un carico emotivo non risolto che può influenzare la salute mentale e il benessere complessivo dell'individuo.

Nel contesto della terapia e del trattamento psicologico, l'obiettivo può essere quello di consentire all'individuo di affrontare gradualmente e in modo sicuro i ricordi e le emozioni rimosse. Attraverso approcci terapeutici come la terapia dell'esposizione graduale o la terapia cognitivo-comportamentale, si cerca di creare un ambiente sicuro e di fiducia in cui l'individuo possa gradualmente accedere a quei ricordi e emozioni, elaborarli e integrarli nella propria esperienza consapevole.